di Claudia Conte

© Federico Renzaglia
Fra realismo scientifico e funzione dell’assurdo
di Claudia Conte
Quando ciò che il mondo mostra e trasuda assomiglia a fenomeni che la nostra mente non può tollerare, il pensiero magico ci offre una via d’uscita. La paura e le emozioni suscitate da eventi che hanno disincantato il mondo restano congelate, mentre noi abbiamo un luogo non materico a cui tornare — un rifugio che ci dona un senso di controllo e sicurezza.
Sospendendo il giudizio su ciò che vediamo e subiamo, anestetizziamo i sensi come li conosciamo e diventiamo esseri viventi patafisici.
Nel testo Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico1 uscito dopo la sua morte, Alfred Jarry espone la patafisica nelle sue ambizioni e nei suoi principi. Già in Guignol, un personaggio afferma: «La patafisica è una scienza che abbiamo inventato perché se ne sentiva generalmente il bisogno», ma è proprio attraverso Faustroll che si accede a un vero e proprio trattato su questa scienza fenomenale.
Il dottor Faustroll smaschera quanto siano arbitrarie certe “verità”, sospendendo il realismo scientifico e ammirando la funzione dell’assurdo.
«La scienza attuale — dice — si fonda sul principio dell’induzione: la maggioranza degli uomini ha visto per lo più tale fenomeno precedere o seguire tal altro, e ne deduce che sarà sempre così. Anzitutto questo non è esatto che per lo più ma dipende da un punto di vista ed è codificato secondo la comodità.»
Nel mondo immaginato oltre le leggi della logica, le criometeore dunque non cadono solo dal cielo, ma è possibile che si formino sulla terra stessa. Emergono dal freddo trattenuto dalla superficie, che non sa dove altro scaricare il suo gelo.
D’altra parte, lo stesso inventore della patafisica avverte con sprezzante ironia: «È verosimile che voi non abbiate alcuna nozione […] della capillarità, della tensione superficiale, né delle membrane senza gravità, iperboli equilatere, superficie di curvatura nulla, non più in generale della pellicola elastica che è l’epidermide dell’acqua.»Questi agglomerati di cristalli, pesanti e antichi, potrebbero voler risalire verso il cielo per non gravare sul suolo, attraversare gli strati atmosferici e disperdersi nell’universo, rinfrescando pianeti lontani.
Milioni di particelle fluttuano nel buio seguendo un rituale preciso e silenzioso, una calma reazione causa-effetto che si scatena nella vita di qualcuno che ne sentiva semplicemente il bisogno.
- Alfred Jarry, Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico. Romanzo neo‑scientifico, trad. Marco Vignolo Gargini, s.d. (pdf), p. 17, https://www.nomadica.eu/diffusione/jarry_dottfaustroll_patafisico.pdf. ↩︎