Il senso del principe. Ipertesto

di Mario Emanuele Fevola

© Giada Badari

L’infanzia è ad alta quota

di Mario Emanuele Fevola

In una notte stellata, sull’asteroide B-612, il Piccolo Principe sogna di essere un aeroplano. Le sue ali si aprono e vola tra i pianeti e le lampade accese e le rose che sbocciano sotto le campane. Quando si risveglia, il sole è tramontato per la quarantreesima volta. Davanti a sé, sull’ala lucida dell’aereo, una figura minuta lo osserva. Ha la tuta da pilota, il casco sbottonato sotto al mento e sporco di sabbia e i suoi denti sono macchiati dalla fuliggine. Tiene in mano una chiave inglese grande quanto lui, che è alto pochi piedi, e la agita come una clava. Il Piccolo Principe stropiccia gli occhi, l’essere minuscolo gli fa un cenno, batte sul motore e il motore riprende a vibrare piano. 

Dentro il sogno del Piccolo Principe c’è la fiducia di Saint-Exupery: l’idea che il bambino custodisca la purezza, che viaggiare contenga la risposta e che volare sia una qualche forma di liberazione. Ma nel sogno irrompe l’essere minuscolo di Roal Dahl, e il cielo cambia sfumatura. Anche lui aviatore, come Saint-Exupéry. Il primo disegnava pecore, il secondo inventava mostriciattoli che sabotano i motori. 

I Gremlins, che nascono fra un decollo e un atterraggio, sono ideati nel 1943, durante la guerra. Dahl li descrive come nanerottoli, creature dispettose che smontano gli oggetti per giocare. E così come ai Gremlins somigliano i suoi bambini: intelligenti, ribelli, velocissimi. Vivono in case storte, frequentano scuole oppressive, in famiglie che odiano i libri e l’immaginazione. Matilda legge finché il mondo si piega alla sua mente, Charlie ribalta i genitori e i padroni del mondo e dello spazio. La loro intelligenza agisce e cambia il mondo, non resta a guardarlo tramontare. Per Dahl l’infanzia è anarchica e l’immaginazione è il solo modo per rompere le regole, mentre per Saint-Exupery è una forma di cura e una presa di responsabilità. Entrambi hanno conosciuto la guerra, entrambi hanno visto il mondo dall’alto e deciso di raccontarlo attraverso l’infanzia, solo che i loro personaggi nascono da immaginari diversi. L’infanzia, in entrambi, è una forma di conoscenza che precede l’abitare nel mondo, e se il Piccolo Principe impara ricercando la tenerezza, i bambini di Dahl la trovano nella rivolta, nella ribellione che scalza l’autorità.

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